Scenari Possibili

Scenari possibili

6 acqueforti/acquatinta

Sei collage lasciati in incubazione a lungo, ripresi in seguito per aggiungere e sottrarre parti finché non si sono completati, in una sintesi in bianco e nero trasferita con diversi strati di acquaforte/acquatinta, per ottenere una patina scura che ricopre la scena di un velo onirico.

La realtà è un’ipotesi. Ambienti rappresentati da indizi di uno spazio realmente vissuto, colmi di oggetti che si trovano al loro posto. Come nel sogno di un viaggio esotico, gli animali si impadroniscono degli spazi. Ciascuno di essi è un frammento della scena, pur essendo in se, rappresentazione completa di una virtù. Questa non è, come in Calila e Dimna, un’identità obiettiva precisa, costituita dall’essenza stessa dell’animale, non vuole narrare, ma vuole essere. L’espressione è completa quando il luogo è pieno e l’invasione prende il sopravvento, come la bellezza che riempie l’essere.

L’uomo nella sua assenza partecipa alla scena tramite la natura animale. Gli animali godono degli oggetti fabbricati per e dall’uomo in una condizione apparentemente contraddittoria ma tuttavia familiare, come in uno scenario possibile. Uno scenario premonitore e paradisiaco, ormai lontano dal conflitto atavico tra l’uomo e i sui istinti.

 

Scenari possibili

6 etchings / aquatint

Six collages left in incubation for a period of time, resuming work later by adding and subtracting parts until completion, in a black and white synthesis transferred with several layers of etching and aquatint in order to obtain a dark patina covering the scene of a veiled dream.

The reality is a hypothesis. Representative spaces containing signs of a truly lived-in space, full of objects that are in their familiar place. As in a dream of an exotic journey, wild animals take possession of the spaces. Each one is a fragment of the scene, while being itself whole, complete representation of a virtue. This is not, as in the tales of Kalila wa Dimna – precise objective identities, formed from the very essence of the animal itself, it does not want to tell, but it wants to be. The expression is complete when the place [space] is full and the invasion takes over, like beauty that fills the being.

Man in his absence participates in the scene through animal nature. Wild animals enjoy the domestic objects created by and for humans in a condition apparently contradictory but yet familiar, like a possible scenario -a premonitory and heavenly scenario, far from the atavistic conflict between humans and their instincts.

Le Grotte

Le Grotte

Tecnica mista (vinilico, legno)

Cinque quadri di grandi dimensioni che sviluppano un unico tema. Paesaggi di identificazione di un soggetto sentimentale-mentale, allo stesso tempo oggetto e presenza fisica. Indagine solenne e viscerale delle profondità umane e della terra.

Materiale durissimo di roccia ed argilla, fessure profonde e fori – elementi naturali – guidano l’ispirazione esplosa in questo territorio che danza tra luogo e immaginazione.

L’inizio è caotico, come un gioco, proliferazione energica che ondeggia. Pigmenti e polveri di carbone mischiati con acqua esplorano la superficie aprendo infinite possibilità. La parziale assenza di controllo permette di conservare la freschezza del pensiero, che i getti di acqua e colore hanno reso così imprevedibile. Lo spazio lasciato alla casualità dei movimenti dell’acqua permette l’incontro con composizioni inaspettate, come quando si entra in una grotta che contiene formazioni insolite. Questo inizio determina l’identità di ogni paesaggio e anche il suo destino, costringendo i passaggi successivi alla prima formazione e permettendomi di rivivere la nascita della roccia attraverso un’esperienza pittorica. Passando dal caos all’ordine, i colori si affiancano statici, in sintetiche forme geometriche, armoniche solo nella visione d’insieme, anche se inaspettate per la logica consueta.

 

 

Le Grotte

Mixed Medium (graphite, pigment, watercolor, vinyl-based paint, wood)

Five large works that develop a single theme. Landscapes identified by a sentimental – mental subject, and at the same time an object and physical presence. An investigation of the solemn and visceral depth of human and earth.

Extremely durable material of rock and clay, profound fissures and holes – natural elements – guide the exploded inspiration in this territory that dances between place [space] and imagination.

The beginning is chaotic, like a game, energetic proliferation swaying. Pigments and carbon dust, mixed with water, explore the surface -opening infinite possibilities. The partial absence of control preserves the freshness of thought, as the splashes of water and color have made so unpredictable. The resulting random spaces created from the movements of water permit an encounter with unexpected compositions, such as when one enters a cave containing unusual formations. This beginning determines the identity of each landscape and also it’s fate, constricting the successive passages of the initial formation, and allowing me to relive the birth of the rock through a pictorial experience. Passing from chaos to order, the static colors flank each other in synthetic geometric form – in harmony only in the overall composition, even if unexpected for typical logic.

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